IVA al 5% sull’arte: miracolo per il mondo dell'arte in Italia
- Francesca Brunello
- 3 lug
- Tempo di lettura: 2 min
Dal 20 giugno 2025, qualcosa è cambiato nel panorama dell’arte in Italia. Dopo anni di confronti impari con gli altri Paesi europei, arriva la svolta tanto attesa: l’IVA sulle opere d’arte scende dal 22% al 5%.
Un segnale forte, che apre nuove possibilità non solo per gallerie e collezionisti, ma anche e soprattutto per gli artisti che vendono direttamente le proprie opere.
Da dove arriva questa novità?
La riduzione dell’IVA è prevista all’articolo 8 del Decreto-Legge Omnibus (D.L. 132/2025), che recepisce una direttiva europea (UE 2022/542) pensata per sostenere beni e servizi culturali. E questa volta l’Italia ha deciso di cogliere l’occasione.
Dietro a questa svolta c’è anche il lavoro congiunto del Gruppo Apollo, che riunisce alcune delle realtà più attive del mercato dell’arte italiano: gallerie, case d’asta, operatori del settore.
Qual è l’obiettivo?
Allinearci all’Europa, dove già da tempo l’arte gode di aliquote ridotte (Francia 5,5%, Germania 7%, Spagna 10%)
Rendere il mercato italiano più competitivo, anche sul piano internazionale
Incentivare le vendite, soprattutto nel mercato primario (quello dove è l’artista a vendere la propria opera, senza intermediari)
Secondo una stima di Nomisma, questa misura potrebbe generare fino a 4 miliardi di euro di impatto sul sistema economico. Numeri che fanno riflettere.
Cosa cambia per chi crea?
Se sei un* artista con partita IVA ordinaria (quindi non in regime forfettario), e vendi le tue opere direttamente, da oggi potrai applicare l’IVA al 5%.
Fino a ieri:
vendevi con IVA al 10%
se un intermediario vendeva per te (galleria, mercante…), l’IVA saliva al 22%
Oggi:
l’IVA è sempre al 5%, sia che tu venda da solo, sia che lo faccia tramite una galleria o casa d’aste.
E questo, in pratica, cosa comporta?
Paghi meno tasse: su una vendita da 1.000 €, l’IVA passa da 100 € a 50 €
Sei più competitivo: puoi proporre prezzi più bassi, oppure mantenere i tuoi prezzi e guadagnare di più
Un esempio pratico:
Prima: 1.000 € + 10% IVA = 1.100 € per il cliente
Ora: 1.000 € + 5% IVA = 1.050 € per il cliente
Il cliente risparmia, tu trattieni più valore. Un doppio vantaggio.

E se vendi tramite una galleria?
Anche le gallerie potranno applicare l’IVA al 5%, sia sulle opere che sulle loro commissioni. Questo crea un circolo virtuoso che favorisce collaborazioni più sostenibili e vantaggiose per entrambe le parti.
E per chi è in regime forfettario?
Se rientri nel regime forfettario, non cambia nulla: continui a non applicare IVA sulle tue vendite. Ma potresti comunque beneficiare della misura indirettamente, ad esempio se collabori con gallerie o soggetti che ora lavorano in un sistema fiscalmente più leggero.
Perché questa misura è importante?
Perché ridà dignità economica all’arte, perché apre una nuova stagione in cui essere artisti in Italia non è più una corsa a ostacoli fiscale, ma un’attività valorizzata — finalmente — anche dalle istituzioni.
Non è solo un taglio all’IVA: è un messaggio. Un invito a ripensare il ruolo dell’arte nella società, non più solo come bene immateriale, ma come risorsa economica, culturale e identitaria.
Comments