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EYES WIDE OPEN
9-10 Novembre 2023
Skabelonloftet, Refshalevej, Copenaghen, Danimarca

"L’anima, fortunatamente, ha un interprete – spesso inconsapevole, ma comunque fedele – nello sguardo."

Charlotte Bronte


L’occhio in anatomia è l’organo di senso, caratteristico dei vertebrati, che ha la funzione di ricevere gli stimoli luminosi e di trasmetterli ai centri nervosi, dando origine alle sensazioni visive. Scientificamente parlando la definizione di questa parola sembra darci una visione limitata rispetto a tutto ciò che l’occhio può comunicare al nostro cervello, infatti essa si espande in realtà oltre i confini dell’immaginazione, spaziando e lasciando aperta una grande porta verso un universo complesso, fatto di emozioni e stratificazioni di significato. Le “sensazioni visive” non si limitano dunque alla capacità di distinguere i colori, le forme o le cose, ma sono qualcosa di estremamente più complesso.


Quante volte abbiamo sentito dire che l’occhio è lo specchio dell’anima? Sacri, misteriosi, distruttivi, malinconici, profondi, assenti, gli occhi hanno da sempre affascinato gli artisti di tutto il mondo e di tutte le epoche. Come scrive Leonardo Da Vinci nel suo Trattato della Pittura risalente al XVI secolo “L’occhio, che si dice finestra dell’anima, è la principale via donde il comune senso può più copiosamente e magnificamente considerare le infinite opere di natura […]”; oppure Vincent van Gogh “Preferisco dipingere gli occhi degli uomini che le cattedrali, perché negli occhi degli uomini c'è qualcosa che non c'è nelle cattedrali”; o ancora Amedeo Modigliani “Quando conoscerò la tua anima, dipingerò i tuoi occhi”. Ciò ci fa capire quanto in realtà possa celarsi in uno sguardo, quanto sia grande il mondo che è dentro e fuori ognuno di noi.


Il progetto artistico Eyes Wide Open, nasce come spunto di riflessione su come l’arte possa dilatare il nostro sguardo sul mondo, fluidificando le nostre emozioni e trasformando ciò che già conosciamo. I dipinti di Maria Boström provengono da un mondo invisibile intriso di meraviglia, spiritualità e scoperta di sé. Questa serie di opere è la traccia di un vissuto lungo un anno, un embrione che nel tempo è cresciuto e che infine è stato partorito, uscendo dal grembo dell’artista, per essere finalmente toccato dalla luce. Ognuna di queste 28 opere racchiude una storia, che potrà essere svelata solamente una volta che i nostri occhi potranno incontrare ogni pennellata, ogni sfumatura e colore, ogni deformazione della superficie e ogni dettaglio.


Le opere di Maria Boström sono anime mutevoli in perfetta sintonia con la natura, poiché il loro colore varia e non è mai lo stesso; riverberano al contatto con la luce e prendono vita quando incontrano i raggi del sole. L’artista vuole aprire i nostri occhi ad un illuminato spazio meditativo, per permetterci di vedere oltre e percepire quell’intangibile universo spirituale fatto di pura energia. La luce, fonte della vita stessa, diviene anche fonte di conoscenza, la chiave per poter evadere la materialità del corpo e per potersi aprire ad una maggiore consapevolezza. L’intento dell’artista è quello di guardare più a fondo nel mistero e nel sublime per intraprendere un viaggio verso una reinterpretazione contemporanea del giardino dell’Eden, inteso come luogo intimo e personale in cui ritrovare il contatto con se stessi.


L’occhio assume un ruolo centrale per l’artista in quanto organo di senso in grado di comunicare non solo verso l’interno, ma anche verso l’esterno. Riflettendo in maniera immediata le nostre emozioni, può divenire traccia di un vissuto personale che emerge e si manifesta. Il progetto artistico Eyes Wide Open si intreccia quindi con alcuni aspetti più scientifici. Diversi studi di ricerca, specialmente nel corso degli ultimi anni hanno dimostrato come tra tutti gli elementi del nostro corpo, gli occhi rivestano un ruolo particolarmente significativo nel comunicare il nostro stato d'animo e le nostre emozioni. Per questo motivo Maria Boström sceglie di includere nel progetto anche la fotografa Tina Axelsson e la professoressa Eva Boiner Horwitz, ricercatrice di salute culturale, specializzata in medicina psicosomatica e arti creative. Tramite questa importante collaborazione si intende analizzare e capire cosa possa scaturire dall’incontro degli ospiti con le opere esposte. Infatti, nella prima fase della serata, verrà realizzata una serie di fotografie agli occhi dei partecipanti prima e dopo l’esperienza con i dipinti e il giorno seguente il tutto sarà approfondito durante l’Art Talk in programma.


Ed è così che l'incontro tra spiritualità e scienza diviene un affascinante crocevia dell'umanità, dove la ricerca di significato si fonde con l’indagine e la scoperta. L’obiettivo di Maria Boström è quello di esplorare la convergenza di queste due dimensioni, sottolineando la bellezza intrinseca della creazione e le energie misteriose che legano ogni aspetto dell’universo.


Art curator

Francesca Brunello

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